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Mostra Floriani

NOVARA- 06-04-2023-- Colori che si accendono in tonalità più vivaci, quasi pop, o che si raccolgono in tenui e silenziose gradazioni per raccontare i contorni del lago o alludere alle voci dell’anima. Un dialogo continuo con la materia, perlustrando pittura e scultura, spaziando dall’acciaio corten allo stagno, dalla catramina su carta giapponese alla sabbia su piombo. Queste le opere di Sergio Floriani che saranno in mostra il 29 aprile a Novara, per poi proseguire a giugno, con una selezione di opere, a Villa Gippini (Orta San Giulio) e raccoglierà gli ultimi trent’anni di lavoro dell'artista, attraverso un cammino che non vuole essere cronologico, bensì tematico e iconografico.

Nelle 11 sale del primo piano dello storico castello Visconteo-Sforzesco, saranno collocate un centinaio di sculture: da Divido per otto (2003) al Totem (2015) dove il frammento si alterna alla leggerezza e alla trasparenza; dai Signum (2009) ai Cerchi d’acqua, due serie in cui le parole (nei primi) e il colore (nei secondi) tracciano un nuovo alfabeto di lettere e di forme, passando per i colorati rilievi di ultima generazione, piccole e grandi tavole sulle quali il colore si distende senza sfumature e le sagome che vi affiorano, lontane sorelle delle prime impronte digitali, maculano la superficie trasformandola in materia cosmica. Il tema più ricorrente è il rapporto che s’instaura tra la forma e lo spazio, e nelle ultime opere questa correlazione è sottolineata dalla presenza o dall’assenza delle cornici: nel primo caso una cornice dorata, spesso d’epoca, segna il perimetro e contiene il colore, ma al contempo lo impreziosisce, lo “storicizza” e lo concentra, donandogli forza e misticismo; nel secondo caso, con la soppressione del bordo ligneo il colore ritorna libero di dilatarsi e di fondersi con lo spazio circostante, in una dimensione che è quasi filosofica.
Nelle sale di Villa Gippini verranno invece collocate alcune delle opere più significative, in armonia con l’architettura del palazzo, con la luce e con il colore del lago, quel lago che è stato d’ispirazione anche per Antonio Calderara, un artista che Floriani ha sempre ammirato e i cui consigli lo hanno convinto a votarsi definitivamente all’arte.

La mostra “TRACCE” di Sergio Floriani è sostenuta e promossa dalla Fondazione Cavaliere del Lavoro Alberto Giacomini, impegnata nella tutela, valorizzazione e diffusione della sensibilità artistica e culturale, sia a livello locale, essendo profondamente legata al territorio del lago d’Orta, che nazionale e internazionale. La mostra ha il patrocinio della Provincia di Novara e dell’Agenzia Turistica Locale Terre dell’Alto Piemonte – Sede di Novara. La mostra sarà accompagnata da un catalogo che illustrerà tutte le opere esposte e da un testo critico firmato dalla curatrice.
Sergio Floriani, nato nel 1948 a Grantorto (PD), risiede e lavora a Gattico.

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