OMEGNA- 21-02-2023- Sono scolaro e maestro: insieme e solo a questo patto posso amare. Se fossi costretto a pensare per un momento la differenza di sesso come differenza di capacità spirituale non so qual senso pauroso di desolazione proverei; forse il mio cuore sarebbe infranto. Questa frase, presente nel diario di Piero Gobetti (1901-1926) e ritrovata dopo la sua morte dalla moglie Ada Prospero (1902-1968), sintetizza efficacemente l’incontro “Piero e Ada Gobetti: un amore” che si è svolto in questi giorni presso il liceo omegnese a lui intitolato. L’occasione è stata offerta dalla seconda edizione del Gobetti Day, in ricordo del 97esimo anniversario della morte, avvenuta a soli 25 anni, del giovane intellettuale, giornalista ed editore liberale, deceduto a Parigi, in esilio volontario, in seguito alle percosse ricevute dagli squadristi fascisti. Anima dell’iniziativa gli studenti del laboratorio di Ufficio Stampa “La Voce del Gobetti”, coordinati dall’insegnante di lettere Elena Bertolini. Sveliamo quindi i nomi di questi ragazzi: Sara Albertari Fasola, Beatrice Cerutti, Matteo Filomarino, Lucilla Monte, Gabriele Piazza e Alessandro Spagnoli. L’evento si è aperto con i saluti di rito della dirigente scolastica Barbara Bienati; la parola è passata quindi al direttore del Centro studi Gobetti di Torino, Pietro Polito, che dinanzi a una platea di oltre sessanta ragazzi e sei docenti motivati e interessati, si è soffermato in particolare sull’analisi della coppia (“non si intende la vita di Piero senza quella di Ada e viceversa”), evidenziando la caratteristica “attiva” del loro sentimento, che li ha portati ad avere un ruolo significativo nella vita intellettuale e politica del loro tempo. «Nella tua breve esistenza c’è stato tanto ardore, tanto lavoro, tanta gioia, da farla più ricca e felice di tante altre lunghissime vite [...]. E penso che tu non vorresti che ti si piangesse, ma si considerasse la tua vita un capolavoro e un esempio» scrisse Ada. Barbara Martinoli, come referente d’istituto di educazione civica, ha evidenziato quanto oggi siamo abituati a esempi di amori “malati”, che sfociano anche nella violenza. Il legame “eccezionale” tra Ada e Piero è stato invece «intensissimo dal punto di vista umano e affettivo e allo stesso tempo ha creato una sinergia di visioni, una serie di impegni e di azioni che sono veramente encomiabili». La figura di Ada è immensa; oltre che la compagna di un grande scrittore è stata un’attivista, una partigiana e un’educatrice che si è battuta per i diritti femminili e per sostenere le donne vittime di violenze durante la guerra. Infine, Ada va ricordata anche come autrice del primo manuale scolastico di educazione civica e come primo vicesindaco di Torino all’indomani della liberazione della città. L’evento si è concluso con la testimonianza coinvolgente dello studente Edoardo Fanucchi, che ha raccontato la sua esperienza all’interno dell’abitazione di Piero e Ada, oggi diventata Centro studi, e la visione del docufilm “Piacere, Ada Gobetti” di Teo De Luigi con la sceneggiatura di Andrea Gobetti, che il Centro ha donato alla scuola. Il fine del Gobetti Day è quello di sensibilizzare gli studenti e l’opinione pubblica sulla figura di Piero Gobetti, un giovane che ha dato la vita in nome della “rivoluzione liberale”.