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convegno radici futuro

LAGO D'ORTA - 21-12-2022 --E’ stata una giornata di condivisione dei risultati raggiunti e di confronto sulle proposte del territorio quella tenutosi il 17 dicembre presso lo showroom di Fantini Rubinetti a Pella, con una restituzione informativa alla cittadinanza presente e una illustrazione delle iniziative in corso e in sviluppo promosse dall'Ecomuseo del Lago d'Orta e Mottarone, all’interno del Contratto di Lago del Cusio, che a un anno dalla firma, ha visto il coinvolgimento di circa 130 soggetti tra enti pubblici, no profit e aziende

In occasione dell’evento sono stati presentati in anteprima i dati dell’indagine floristica commissionata da Ecomuseo e realizzata dal botanico Roberto Dellavedova sulle coste del Lago d’Orta, sostenuta dalla Fondazione CRT, da cui sono emerse indicazioni importanti sullo stato di salute del bacino lacustre.
Il censimento della flora dei canneti e degli ambienti del lago ha portato alla realizzazione di 130 rilievi, corrispondenti a circa 1400 osservazioni. Grazie a questi dati è stato possibile compilare un primo elenco floristico dedicato alla flora lacustre e peri-lacustre del lago.
Il lago d’Orta ospita 70 popolamenti di canneti equivalenti a circa 8700 m2. Tuttavia, questi sono in continua regressione. Nell’ultimo decennio, considerando l’intera area del lago d’Orta, la perdita dei canneti è stata di circa il 40 % mentre la contrazione registrata, per i soli popolamenti del settore meridionale del lago che ospitava fino al 2010 la maggiore estensione, è stata dell’84 %. I canneti che mostrano i più evidenti segni di deterioramento si trovano alla baia di Gozzano, dove la riduzione è drastica, e nella porzione compresa tra Imolo e Buccione.
Il censimento ha permesso di investigare altri ambienti delle sponde del lago, dove complessivamente sono stati individuati 10 habitat naturali differenti.
La presenza di specie esotiche è un indice di come le attività dell’uomo influiscano sulla composizione floristica: circa il 27 % della flora del lago è composta da specie alloctone (ossia non originarie del territorio) di cui un terzo (9 %) ha un carattere invasivo, ovvero mostra la tendenza a prevalere sulle specie locali, compromettendone la sopravvivenza. Una in particolare la Elodea nuttallii è inserita nella Black list del Piemonte, in quanto potrebbe minacciare i popolamenti di altre specie autoctone in altri bacini lacustri.
Giovanni De Bernardi, Presidente di Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone, ha illustrato gli interventi di conservazione ambientale e valorizzazione economica della vegetazione autoctona (sostenuti da Fondazione Comunità del Novarese e dalla Regione Piemonte), come Ecolago e gli Interventi di conservazione e riqualificazione degli habitat a canneto spondale del Lago d’Orta già finanziati e in previsione per il 2023.

La realizzazione di un Centro visite del Giardino Botanico Alpinia, sostenuta dalla Fondazione Comunitaria del VCO, va nella direzione di un rafforzamento delle proposte didattiche e al pubblico della rete di siti culturali e ambientali facenti parte del circuito ecomuseale.
Il progetto Cusio 2030, infine, sostenuto dalla Compagnia di San Paolo, prevede interventi sull’ecosistema dell’Orta per la reintroduzione di specie ittiche autoctone, come l’agone, e il monitoraggio di specie invasive tra cui i gamberi di fiume americani.

Ambiente è anche sviluppo del turismo sostenibile. In questo senso il Grand tour del lago d’Orta rappresenta un'occasione importante per valorizzare i luoghi camminando su 115 km di sentieri e strade secondarie, alla scoperta dei paesaggi e dei sapori del luogo.

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