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mamre pella
PELLA - 18.09.2015 - Bacchettate ai preti:

"Lo sono anch'io e so che rappresentiamo il pericolo più grande per la Chiesa: se non siamo noi a proporre una cosa, spesso la boicottiamo". Bacchettate "a chi ha un appartamento da cinquecento metri quadrati con le guardie svizzere fuori dalla porta, mentre Gesù non aveva nemmeno una pietra su cui posare il capo". Due frasi “forti” pronunciate dal direttore del collegio “Don Bosco” di Borgomanero Giuliano Palizzi che l'altra sera, alla casa “Maria Ausiliatrice” di Pella, ha presentato il libro “Vivere la carità... insieme” durante il corso di formazione dell'Aifo (Associazione italiana amici di Raoul Follereau).

L'incontro è stato impreziosito dai canti eseguiti dal coro gospel “The dynamite” composto dalle sei ragazze (profughe nigeriane) che da qualche mese sono ospiti di casa “Piccolo Bartolomeo” di Borgomanero il cui responsabile, Mario Metti, ha evidenziato: "L'amore è il dono più grande che Dio ci ha fatto. È la pietra fondante delle nostre vite. Ed è proprio la mancanza dell'amore, come diceva padre David Maria Turoldo, che scombina il mondo". Don Palizzi ha aggiunto: "Quando Metti, una ventina d'anni fa, ha gettato le basi di questo centro di accoglienza per donne in difficoltà, sinceramente non credevo che ce l'avrebbe fatta. E invece ce l'ha fatta. Per quest'opera, mi ha chiesto un contributo sul tema dell'educazione alla carità: dico subito che è una scelta di vita e aggiungo che la fede non è osservare i precetti o soltanto credere in Dio. È stare dalla sua parte, è andare dietro a Gesù e al suo insegnamento, è andare contro il pensiero dominante. Eppure, anche se il cristianesimo è presente da duemila anni in Europa, tantissimi fanno fatica ad accettare le parole di papa Francesco per esempio sui divorziati e sugli omosessuali. E si dimenticano che Gesù ci ha invitati ad amare il nostro prossimo. Ma attenzione: chi ama i suoi amici non fa niente di eccezionale; rilevante è amare i nostri nemici e dare una mano a chi è in difficoltà. Quando ero ragazzo io, sui muri veniva scritto: “Dio ti vede”. Ma casomai avrebbero dovuto scrivere: “Dio ti ama, Dio ti aspetta sempre”".

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