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INAUGURAZIONE SUONO ACQUA

PETTENASCO- 09-07-2018- E’ stata inaugurata sabato 7 luglio al Museo dell’Arte della Tornitura del Legno di Pettenasco la mostra “Il suono dell’acqua” .

La mostra nasce dalla bella collaborazione tra l’Associazione Turistica Pro Loco Pettenasco Nostra, che dal 2015 gestisce il museo di Pettenasco, e Aglaia Arts & Crafts di Omegna.

Quella appena inaugurata è la mostra fotografica di Mario Finotti e Maurizio Tosi, due fotografi molto interessanti che con i loro scatti autentici e di qualità raccontano i temi legati all’acqua, al lavoro e all’impiego ragionato ed intelligente delle risorse del territorio.

Finotti conduce il visitatore nella bassa novarese con il suo territorio sapientemente plasmato dalla mano dell’uomo. Natura, architettura, ingegneria idraulica si fondono in manufatti di grande suggestione e perfetto equilibrio paesaggistico.

Gli scatti di Tosi, invece, immortalano le caratteristiche di un’eccellenza del territorio: la fabbrica Rampone e Cazzani di Quarna.

Lì la grande maestria artigiana e le tradizioni secolari si concretizzano, oggi come in passato, in strumenti musicali a fiato conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

In occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica, è stata presentata al pubblico anche un’installazione di Land Art realizzata all’interno del progetto di alternanza scuola lavoro, dai ragazzi del liceo artistico Gobetti di Omegna, guidati dal maestro Giovanni Crippa.

I ragazzi, 6 in totale quelli che hanno partecipato a questo laboratorio di Land Art, hanno prima preparato il bozzetto dell’opera, poi hanno cercato i materiali da usare, e infine hanno dato vita all’interessante opera d’arte.

Per quanto concerne i materiali usati, bisogna specificare che sono tutti elementi naturali semplici e poveri quali, ad esempio, i materiali di recupero provenienti dalla pulizia dei boschi, pietre, ramaglie ecc.

“Abbiamo lavorato due giorni per realizzare quest’installazione -esordice Giovanni Crippa-, come prima cosa abbiamo creato l’ossatura di legno tenuta assieme con fili di ferro, poi -continua il maestro Crippa- abbiamo ricoperto alcune parti con un impasto di argilla, paglia, sabbia e cellulosa Questa che abbiamo usato qui a Pettenasco, è la tecnica dell’argilla cruda, molto in voga anche nel settore della bioarchitettura”.

La terra cruda, come è noto, è una delle tecnologie costruttive più antiche e più diffuse nel mondo che da alcuni anni a questa parte sta vivendo una nuova vita era grazie alle moderne applicazioni nel campo della bioedilizia. Per quanto concerne l’Italia settentrionale, alcuni esempi di case costruite con questa tecnica si trovano nell’alessandrino.

Tornando all’installazione realizzata a Pettenasco è importante dire che l’opera resterà lì, nel giardino del Museo dell’Arte della Tornitura del Legno, finché madre natura non se le riprenderà.

Quelle di Land Art sono, infatti, opere effimere, sono espressione della presa di coscienza della questione ambientale da parte del mondo dell’arte.

Ogni opera di Land Art, una volta creata, resta esposta al sole, alla pioggia, al gelo e agli organismi decompositori che nel tempo svilupperanno un lento processo di trasformazione dell’opera stessa fino ad arrivare alla sua totale decomposizione, momento, questo, in cui l’opera d’arte ritornerà a ricongiungersi alla natura.

E’ un processo naturale questo, ma anche un’ evoluzione poetica ed emozionale, che “obbliga” a una riflessione profonda sul rapporto uomo e natura.

La mostra “Il suono dell’acqua” è visitabile fino al 29 luglio, da mercoledì a domenica, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

r.a.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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