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OMEGNA – 27.06.2018 – Evitare, laddove possibile,

i ricoveri ospedalieri dei pazienti cronici perché i numeri -almeno stando a quelli per ora disponibili, sulla scia delle esperienze già intraprese- confermano che le cure a domicilio funzionano. Ieri mattina a Torino, presso l’assessorato alla Sanità, le quattro Asl scelte dalla Regione –e tra queste anche quella del Vco- per sperimentare l’adozione del progetto piemontese di cronicità, hanno presentato le proposte dei piani locali di applicazione delle misure previste.

Per l’Asl Vco è stato il dottor Bartolomeo Ficili a illustrare il documento elaborato, “il cui scopo - ha spiegato - è favorire, quando si può, la domiciliarità, per evitare il ricorso al ricovero in residenzialità o l’utilizzo delle strutture di secondo livello”. Ficili ha, quindi, presentato l’accordo coi medici di medicina generale, sottoscritto coi sindacati Fimmg e Smi, propedeutico allo sviluppo della “Case della Salute” di Cannobio, Omegna e Crevola e all’apertura di altre nel Vco: in via di definizione c’è Verbania.

Per quanto riguarda i numeri, ha snocciolato quelli relativi ai servizi attivi sul territorio, come l’Egc e l’Rx a domicilio, che nei primi tre mesi del 2018 ha effettuato prestazioni a 35 pazienti, con un numero complessivo di 38 esami radiologici, incrementando le prestazioni effettuate nel secondo semestre 2017 che sono state 51 esami radiologici effettuati a 44 pazienti; il progetto “Consenso”, che ha coinvolto ad oggi 19 Comuni e preso in carico 1.148 ultrasessantacinquenni,  la Cura è di Casa e la telemedicina.

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