GRAVELLONA TOCE- 10-06-2018- Venerdì sera, nell’ambito degli open Day della terza edizione della Festa dello Sport, nel salone della biblioteca civica F. Camona, le archeologhe Elisa Lanza e Melania Semeraro, della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, delle province di Biella, Novara, Vco e Vercelli, hanno tenuto un incontro pubblico intitolato: “Il pugilatore di Gravellona Toce e altri atleti dell’antichità”. Un “fuori campo” nel quale le due archeologhe hanno illustrato i caratteri delle attività sportive nell’antichità classica (dal 776 a. C. al IV secolo d.C.), secondo le fonti letterarie, iconografiche ed archeologiche a seguito dei reperti emersi dagli scavi della necropoli romana di Pedemonte, scoperta da Felice Pattaroni. L’archeologa Semeraro ha relazionato sulle origini delle olimpiadi nell’epoca dell’antichità classica e Panatenaiche, che si svolgevano ad Atene e Olimpia e alla nascita di quelle moderne di Pierre De Coubertin. “Le olimpiadi in Europa -ha spiegato l’archeologa Semeraro- nascono a seguito di due elementi fondamentali la sconfitta militare a Waterloo di Napoleone, che segna un momento drammatico per i francesi. Gli inglesi invece, già nei primi anni dell’800 nelle scuole universitarie oltre alla attività di studio e intellettuale si praticavano diversi sport, che poi era utile anche in occasione degli eventi di guerra”. Furono i francesi ad iniziare nel 1929 la campagna di scavi a Olimpia e ad Atene ma, poi furono sovrastati dagli studi degli inglesi e verso gli anni ‘50, si aggiunsero anche gli archeologi Tedeschi. “Le gare sportive in Grecia -ha riferito l’archeologa Lanza- erano sempre organizzate e correlate ad eventi religiosi. C'erano sempre una serie di Agoni sportive che coinvolgevano tutta la popolazione greca e del territorio del Peloponneso e duravano circa un mese -ha aggiunto la responsabile della Soprintendenza- ed erano dedicati agli dei dell’antichità. Durante le Olimpiadi che venivano organizzati -ha proseguito Lanza- ogni due e poi successivamente ogni 4 anni”. Alle Olimpiadi in Grecia gli atleti partecipavano nudi solo dei ceti più abbienti e ricchi, non potevano invece, ne partecipare o assistere le donne. Il piccolissimo manufatto del Pugilatore fu ritrovato da Pattaroni nella tomba di una bambina a Pedemonte, insieme ad altri reperti e giochi, testimonia quanto fosse molto diffuso tra la popolazione greco-romana, l’attività dello sport, da qui il titolo della conferenza tocense “Il pugilatore di Gravellona Toce e altri atleti nell’antichità".
G.P.C.