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OMEGNA- 02-05-2018- Alla vigilia del Consiglio Comunale, primo ad essere trasmesso in streaming ad Omegna, il Movimento 5 stelle della città cusiana, attraverso la portavoce Marisa Turco, emette un comunicato piuttosto duro su uno dei punti che verranno discussi venerdì 4 maggio. "Con riferimento al 5° punto del Consiglio Comunale di Omegna del 4.5.2018 intitolato: "Esame ed approvazione dell'atto di transazione con Banca Unicredit Spa per la definizione del rapporto inerente il contratto di strumenti di finanza derivata - Determinazioni" il Movimento 5Stelle - di Omegna osserva quanto segue. La vicenda risale ai primi anni 2000; i contratti, inizialmente, sono stati sottoscritti nel periodo 2002/2003, rimodulati nel 2004 e rinegoziati nel 2006. Quello che viene trascurato dagli schieramenti politici presenti in consiglio comunale (chiamati a decidere,appunto,sulla definizione transattiva della vicenda venerdí 4 maggio) e non viene adeguatamente chiarito ai cittadini e’ il dilettantismo con il quale a suo tempo sono state perfezionate dette operazioni che, come risulta da un elaborato peritale richiesto dall'ex assessore alle finanze Sergio Bisoglio, hanno natura speculativa (insomma il comune ha scommesso con i nostri soldi!). Non solo. La Corte dei Conti ebbe a manifestare formalmente le proprie perplessitá in ordine alle modalita’ con le quali si era arrivati alla sottoscrizione di dette operazioni: non fu bandita alcuna gara di evidenza pubblica per la scelta dell’Istituto di Credito con il quale contrarre-sottoscrivere le operazioni; né fu richiesta una consulenza ad un professionista circa la validita’ dell’operazione (salva l'acquisizione di un parere da una societá controllata dalla stessa Banca contraente). Ancora: presso il comune di Omegna a quel tempi non esisteva un Dirigente con le competenze necessarie alla gestione di una simile operazione. Per non parlare della documentazione presente negli archivi dell'Ente: incompleta! Il seguito é storia relativamente recente: l'annullamento in autotutela dei contratti di finanza derivata sottoscritti dal Comune, il ricorso della Banca, la sentenza favorevole nel 2013 avanti al TAR Piemonte, poi bocciata dal Consiglio di Stato. Comprendiamo dunque il tentativo del Sindaco Paolo Marchioni di pervenire ad una soluzione transattiva della vicenda (si dice sborsando circa un milione di euro) a fronte di un esborso rateale che consenta al Comune di mantenere un accettabile livello di liquiditá tale da poter effettuare qualche investimento da qui al 2022. Ció che peró non comprendiamo é la rassegnazione con la quale il Comune di Omegna paga in silenzio senza intentare un'azione di responsabilitá verso gli ex amministratori e gli ex dirigenti che hanno consentito questo sperpero di denaro pubblico. Uno sperpero di denaro che oggi pesa pro quota sulla testa di ogni omegnese. Per questi motivi chiediamo al Sindaco, alla Giunta ed al Consiglio comunale che il 4 maggio non solo si approvi la transazione fra il Comune e la Banca ma si approvi anche un Ordine del giorno che dia mandato al Sindaco di intentare un'azione di responsabilitá nei confronti di quanti hanno causato questo danno alla Cittá di Omegna. Cominciamo a dire una buona volta che anche chi ha amministrato male deve pagare i danni!"

 

 

 

 

 

 

 

 

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