OMEGNA- 27-04-2018- E' convocata per le ore 10 del 27 aprile l’Assemblea degli azionisti di Intesa Sanpaolo presso il Nuovo Centro Direzionale di Corso Inghilterra a Torino, per discutere e deliberare sul Bilancio 2017, il primo dall’acquisizione di Veneto Banca e della Banca Popolare di Vicenza.
All’Ordine del giorno la Conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie e contestuale eliminazione in Statuto dell’indicazione del valore nominale unitario delle azioni di Intesa Sanpaolo e la modifica di alcuni articoli dello Statuto sociale.
Il consiglio di amministrazione della banca guidata da Messina, ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo, relativo ossia all’esercizio 2017, pari a 0,203 euro per azione ordinaria e una cedola di 0,214 euro per ogni azione di risparmio. L’ammontare complessivo dei dividendi Intesa Sanpaolo è pari a 3,42 miliardi di euro.
Nel dettaglio, l’utile è stato pari a 7,32 miliardi di euro, dai 3,11 miliardi contabilizzati nel 2016 mentre il risultato finale comprende il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro, a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione di certe attività e passività e certi rapporti giuridici delle banche venete. Buone indicazioni anche dai proventi operativi che sono stati pari a 17,18 miliardi di euro, in progressione dell’1,2% rispetto ai 16,98 miliardi di un anno fa. Per finire, il risultato della gestione operativa di Intesa Sanpaolo è cresciuto del 2% a 8,44 miliardi di euro.
E’ in dirittura d'arrivo, invece, il decreto attuativo per far partire il fondo di ristoro delle vittime di reati finanziari previsto dalla legge di bilancio. Il testo è stato messo a punto dal Mef ed è ormai pronto per confluire, come previsto, in un Dpcm di Palazzo Chigi. Prima dell'emanazione definitiva è però necessario il parere del Consiglio di Stato, che potrebbe arrivare nel giro di una settimana. Il Fondo, inserito nella manovra durante l'iter parlamentare, prevede una dotazione di 100 milioni di euro in quattro anni - dal 2018 al 2021 - e sarà finanziato attraverso il Fondo interbancario di garanzia e il Fondo dei conti dormienti.
Secondo quanto stabilito, potranno accedervi i risparmiatori - senza distinzione tra obbligazionisti e azionisti - delle ex-banche popolari venete (Veneto Banca e Popolare Vicenza) e delle quattro banche poste in liquidazione (CariChieti, Banca Etruria, CariFerrara e Banca Marche) che sono stati vittime di un danno "ingiusto".