OMEGNA- 24-03-2018- In vista dell'inaugurazione
di sabato 7 aprile del Percorso Vita, riqulificato e risistemato, pubblichiamo, per gentile concessione di Dario Guidetti, volontario della Pro Senectute, la storia della nascita del Percorso Vita stesso:
"Ad Omegna a partire dalla fine degli anni '70, per gli anziani si è aperta una nuova stagione. Il tempo vuoto vissuto da molti pensionati che, se non riempito di significati puo' diventare il tempo della rassegnazione, è diventato per molti l'occasione di progettare una stagione nella quale la riscoperta dei sogni nel cassetto diventa realtà. Un anziano, al pari di un giovane, puo' custodire il proprio sogno; puo' essere semplicemente un progetto quieto di pace e di riposo, ma puo' anche essere grandioso e scintillante. Il lavoro, i figli, la cas hanno avuto la precedenza ma il sogno, se c'è, è sempre lì.
Il sogno di Edoardo de Monti, classe 1912, era quello di vedere sorgere a Omegna un "percorso vita". Montanaro di razza, grande sportivo, non poteva ammettere che una certa collina sovrastante Omegna non venisse trasformata e messa a disposizione di tutta la comunità ma soprattutto dei ragazzi e degli sportivi. La sua idea, il suo sogno, non trovava sostegno alcuno, nè dalle istituzioni nè dalle associazioni nè dai sodalizi sportivi. Edoardo De Monti era ormai rassegnato a rinunciare quando in città ebbe grande risonanza il fatto che, senza ricevere un centesimo di finanziamento pubblico, i volontari della Pro Senectute, in prevalenza anziani, avevano costruito e arredato un Centro d'Incontro e lo avrebbero regalato alla città. Edoardo si mise immediatamente in contatto con loro e qualche tempo dopo, nella primavera del 1981, al comando di una squadra che comprendeva altri cinque pensionati, iniziò i lavori.
Un progetto enorme, un impegno che spaventa. Ma forse la passione non vuol saperne di ragionamenti, si rinnova tutti i giorni e tutti i giorni rigenera le sue motivazioni. Sulla collina del Montezuoli fu realizzato un sentiero di 1800 metri, con massicciate, ponti, scalinate, portando a braccia attrezzi, legname, acqua, sassi e cemento. Nelle tredici piazzole ricavate sul sentiero furono costruiti e collocati bellissimi attrezzi in legno, in parte acquistati e messi in opera con i soldi delle mostre mercato di articoli artigianali (soprattutto pizzi e ricami), che venduti al giusto prezzo consentirono acquisti importanti come era già avvenuto in occasione della costruzione del Centro d'Incontro.
L'opera di costruzione del "percoro vita" fu sostenuta in più riprese da gruppi di volontari, giovani e meno giovani, che occasionalmente andarono a dar man forte ai sei "titolari": assieme a Edoardo De Monti, la squadra era composta da Pierino Barchi, Vittorio Cancelli, Sergio Selmo, Luigi Musso e Francesco Sesiani. Il grosso del lavoro fu svolto proprio da loro, che per lunghi periodi investirono nel lavoro tutte le ore di luce, dal mattino presto al tramonto. Il "percorso vita" progrediva lentamente nel bosco, sui fianchi e al culmine della collina. Più il lavoro si faceva duro, più pesava la paura di non farcela.
Un giorno Vittorio Cancelli, uno dei sei, disse: "Certe volte, dal mal di schiena, ti viene voglia di bestemmiare. Poi pensi che un giorno i ragazzi di Omegna verranno qui a far ginnastica, su questo sentiero, e camminando arriveranno qui, dove le piante si aprono e si spalanca il lago. Allora che puoi fare? Tieni duro e vai avanti".
Quando il lavoro era quasi ultimato ed era già fissata la data dell'inaugurazione, i vandali andarono sul posto a sfregiare, incendiare, sporcare. Alcuni pesanti tronchi, trasportati a braccia in cima alla collina, furono rotolati a valle. Edoardo fu il primo ad accorgersi dell'accaduto. Era di mattino presto, andò a chiamare i cinque amici e insieme si sedettero sull'erba a osservare il disastro. "E adesso che si fa?" chiese agli altri. "Fu un attimo difficile. Ma proprio la vista dello straordinario panorama mitigò il nostro scoramento e guardandoci negli occhi, uno di noi, non ricordo chi fu, si alzò e disse: si ricomincia, che cosa si deve fare?".
Il percorso vita fu inaugurato l'8 giugno 1985.