GRAVELLONA TOCE- 30-10-2017- La campagna di scavi sul castello del Motto, iniziati con la pulizia del sito dalle piante e rovi nel 2014, proseguirà anche il prossimo anno. Lo ha riferito Paolo De Vingo, responsabile del progetto scavi del “Castrum Gravellone”, venerdì 27 ottobre, in occasione della serata promossa allo scopo di riferire alla comunità tocense gli sviluppi e aggiornamenti archeologici della campagna 2017 sul castello del Motto. “Una campagna quest’anno -ha affermato De Vingo- che ha visto il consolidamento del cantiere di scavo iniziato due anni fa, a cui hanno partecipazione 40 studenti universitari, su una superfice di circa 110 mq”. Secondo l’equipe di De Vingo, dai rilevamenti effettuati, il castello del Motto non è stato costruito come una fortificazione per la difesa militare ma, probabilmente era un’area aperta a servizio di attività artigianali. “Gli obiettivi degli scavi -ha spiegato Gian Battista Parodi-, hanno interessato la sequenza edilizia dell’area, la cronologia e funzione per cui è stato costruito l’edificio, la cultura del materiale, le tecniche edilizie e la ricostruzione paleoambientale. Ma, soprattutto -ha aggiunto-, lo scavo estensivo dell’intero edificio, con l’ampliamento dell’area di scavo del cortile, la flottazione di campioni di sedimento (fosse, piani d’uso, focolari)”. A detta dell’archeologo Parodi: “La fase più antica dell’edificio, dalle tecniche edilizie rinvenute, è databile tra l’XI e il XIII secolo”. Francesca Garanzini e Melania Semerano, della soprintendenza del Piemonte, si sono soffermati sugli studi effettuati sui reperti ritrovati nella necropoli scoperta da Felice Pattaroni, negli anni ‘50 a Pedemonte, nei depositi e gli archivi della soprintendenza a Torino. “Ad oggi per un contesto e una seria di motivi -ha spiegato Garanzini-, i reperti ritrovati a Pedemonte non ha avuto una giusta edizione critica e attenzione. Da circa una ventina d’anni -ha proseguito la responsabile della soprintendenza piemontese- alcuni materiali e reperti sono esposti nel museo di antichità a Torino, si sono rivelati di una straordinaria importanza archeologica”. Il progetto di scavi al castello del Motto, ha indotto la soprintendenza piemontese a indagare e analizzare in profondità i materiali e reperti, prelevati dal museo Pattaroni e Comune, rimasti per decenni nel deposito a Torino. I materiali ritrovati nella necropoli a Pedemonte, sono interessantissimi in quanto, dagli studi e gli analisi effettuati da diversi esperti, fanno propendere che siano datali al periodo del mondo antico e tardo romano. “Dai primi risultati sui reperti indagati e studiati -ha aggiunto Garanzini-, stiamo lavorando sulla cronologia d’insediamento della necropoli e dell’abitato a Pedemonte che, nasce attorno al 1° secolo A.C. e si sarebbe concluso entro il IV secolo D.C.”. A breve molti dei reperti, materiali, monili e suppellettili ritrovati da Pattaroni, saranno esposti in 5 vetrine, a partire dal 2 dicembre a Gravellona Toce, nella nuova sede del museo in corso Milano.
G.P.C.