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lorenzo parachini

GRAVELLONA TOCE- 21.10.2017- “E’ sbagliato associare la costruzione delle linee di fortificazione della bassa Ossola che va da Ornavasso, al Monte Orfano e sul Morissolo, sopra Cannero, al Generale Luigi Cadorna”. A fare questa puntualizzazione è stato il ricercatore di storia locale Lorenzo Parachini, ospite la sera di venerdì 20 ottobre, a Gravellona Toce, nell’ambito della rassegna culturale gravellonese. Dopo la consegna giovedì 19 delle borse di studio agli studenti più meritevoli dell’istituto comprensivo Galileo Galilei, “Ottobre culturale gravellonese”, ha dedicato una serata alla storia delle linee di fortificazioni, realizzate tra il 1912 e il 1915, comunamente conosciute come Linea Cadorna. Un sistema difensivo che ebbe il comando dell’ufficio tecnico militare a Gravellona Toce della cosiddetta “La Fortezza Sempione Toce”. Dai documenti ritrovati il comando per la costruzione delle linee di difesa “La Fortezza Sempione Toce”, era in corso Sempione, dove si trovava il magazzino e l’abitazione dell’impresa Lavarini. Le preziose scoperte dello storico locale Parachini, negli archivi di Roma, Milano e nei comuni del territorio provinciale, supportate da documenti autentici, ha aperto un nuovo squarcio sulla storia di costruzione a partire dal 1912 al 1915 del sistema difensivo militare che, andava dal monte Rosa alla Valtellina. In particolare, ha spiegato lo storico Parachini: “ Le linee di difesa realizzate nella bassa Ossola, Ornavasso, Migiandone e Monte Orfano, dovevano servire per fermare un eventuale invasione del nemico attraverso la Val d’Ossola e il basso Toce”. Un sistema di opere difensive costituite di ricoveri, linee, camminamenti, caverne, polveriere, appostamenti, trincee e postazioni per i mortai e mitragliatrici. “Molte delle strutture di difesa -ha sottolineato Parachini-, non sono state mai completate, perché il nemico prima era la Francia, poi invece con l’entrata in guerra nel 1915 del nostro Paese, cambiarono gli scenari e l’ipotetico invasore divenne l’Austria. Una gran parte delle strutture -aggiunge- vennero poi abbandonate a partire dal 1919 e successivamente in gran parte smontate”. Dai documenti ritrovati negli archivi di Roma e Milano, le linee costruite per la difesa del Sempione e del Toce, tra il 1912 e il 1916 sono tre. Tutte le linee progettate e in parte costruite, non realizzate, sono opere volute dall’allora capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Alberto Pollio e non dal generale Cadorna. “La cosiddetta Linea Cadorna -dice Parachini-, prende il nome a seguito di un articolo scritto nel 1975, da un giornalista della “La Prealpina” di Varese. L’unica opera costruita per ordine del generale Cadorna -chiosa lo storico locale-, nel 1915 è la mulattiera sul monte Orfano. La maggior parte delle opere ancora rintracciabili delle linee di difesa si trovano nella bassa Ossola, ha ricordato lo storico Parachini e ancora visibili sono la fortezza di Bara ad Ornavasso e sul monte Orfano e la mulattiera a Bracchio.

G.P.C.

 

 

 

 

 

 

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