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serata alzheimer

GRAVELLONA TOCE- 22.09.2017- Si è svolta giovedì 21 settembre, presso l’ex salone del cinema parrocchiale in via Leone XIII di Gravellona Toce, la conferenza organizzata dal “CGS Arcobaleno”, in occasione della giornata mondiale sull’Alzheimer. “L’incontro con la sofferenza -ha ricordato don Franco Bricco, nel presentare la serata sul Pianeta dell’Alzheimer-, è la peggiore. Non tanto quella fisica ma, soprattutto, quando la si vede negli altri e si è impossibilitati a fare qualsiasi cosa. E questa tremenda malattia è anche la sofferenza, il dolore di chi sta accanto a queste persone che paiono non accorgersene della loro condizione”. Secondo alcune recenti dati statistici nel nostro Paese sono quasi 700 mila le persone colpite da questa patologia che, però, come ha spiegato la geriatrica Daniela Morabito, dirigente medico dell’Asl del Vco, negli ultimi anni sta regredendo. A moderare la serata, molto partecipata, è stata la vicepresidente Vanna Zarini, dell’associazione dei familiari Alzheimer del Vco “AFA” che ha la sede a Gravellona Toce. La vicepresidente Zarini, nell' introdurre la geriatra che, ha conosciuto la grave malattia dell’Alzheimer, tramite la mamma, ha rammentato l’importante attività che svolgono le associazioni dei familiari: dagli incontri formativi agli appuntamenti di “Pro Memora Caffè Alzheimer”, ad Omegna e Verbania. “Con la nascita dell’associazione -ha riferito Zarini- abbiamo imparato moltissime cose, soprattutto, appreso che siamo noi, e non loro, che dobbiamo adeguarci alla malattia. L’Alzheimer è una malattia molto grave -ha commentato la geriatra Morabito- se ne parla tanto ma, ancora oggi, poco si conosce sulle cause dell’insorgenza di una delle demenze senile. Secondo alcuni dati epidemiologici, l’insorgenza della malattia è sempre più in crescita e ciò che sappiamo, è che è dovuto all’aumento della vecchiaia delle persone. Altri studi dicono che la malattia dell’Alzheimer è in regressione in alcuni paesi tra cui il nostro”. “Tutto ciò, è dovuto probabilmente ad un più puntuale cura igienica e sanitaria, ad una più accurata attenzione nel mangiare ma, anche ad una maggiore attività fisica e motoria, alla presenza e consapevolezza più attenta dei familiari. La costituzione negli anni delle associazioni famigliari e le numerose iniziative e attività promosse, hanno contribuito a ridurre l’incidenza della malattia”. “Oggi c’è una maggiore conoscenza e consapevolezza nel combattere la malattia sia tra gli scienziati, i medici e i familiari, anche se, rimangono ancora forti tutti i fattori di rischio che comporta questa grave malattia”. Nell’introdurre la serata è stato proiettato un cortometraggio di Marco Calvise, “Non temere”, che racconta una giornata di Giuseppe, malato di Alzheimer, ad uno stadio avanzato, ricoverato in una struttura.

G.P.C.

 

 

 

 

 

 

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