QUARNA SOTTO- 09-08-2017- Riposano nel cimitero del paese della musica
le spoglie di colui che inventò un metodo didattico per la danza classica, creando uno stile ancora oggi usato e riconosciuto il tutto il mondo. Si chiamava Enrico Cecchetti. Forse è noto agli “addetti ai lavori”, forse anche agli stessi italiani ma a l’omaggio che Cecchetti ha ricevuto lunedì scorso arrivava da un gruppo di danzatori australiani. Una visita annunciata al sindaco, Paolo Gromme, che mesi addietro aveva ricevuto nella sua casella di posta elettronica una semplice domanda. “Ma è vero che Enrico Cecchetti è seppellito nel cimitero del paese?”. Gromme rispose ovviamente di sì. “Conoscevo un po’ la storia di quest’uomo ma mi sono anche documentato- ha raccontato il sindaco entrando al cimitero con gli ospiti. A Quarna, come tutti, conoscevo il nipote Giorgio, promotore e poi presidente del Museo di Storia Quarnese, legato al paese che raggiungeva non appena poteva. Ho detto loro che potevano salire senza problemi e che volentieri li avrei accompagnati”. Detto fatto, gli australiani, sono giunti in Italia per il Cecchetti International Ballet Competition 2017 il più grande evento di danza mondiale dedicato al Maestro Cecchetti, svoltosi a Firenze alla fine luglio. Terminato l’impegno artistico hanno chiesto di poter raggiungere il piccolo paese per rendere omaggio a colui che ha introdotto nella danza un nuovo metodo. “In Australia è un metodo ancora usato- hanno detto le signore del gruppo. Noi insegniamo con questo metodo. E per noi questo viaggio è un rispettoso pellegrinaggio nei confronti di un grande maestro”. Ma perché le spoglie di questo protagonista della danza moderna riposano nel paese della musica? Fu un’idea del nipote Giorgio che visse intensamente la vita della piccola comunità decidendo di vivere in modo stanziale per un periodo. Fece trasferire le spoglie del nonno Enrico, nato nel 1850 a Civitanova Marche, morto nel 1928 e seppellito a Torino, nel piccolo cimitero del paese. Qui riposano anche altri componenti tra cui il figlio Cesare, avvocato, padre di Giorgio e di Elena. Quest’ultima, accompagnata dai figli Angela e Antonio Caccini, ha voluto accogliere gli ospiti australiani dinnanzi la tomba del nonno. Si è sempre pensato che Enrico non avesse mai visto il paese. Invece lunedì è stata proprio la nipote Elena a fornire un colpo di scena. “Abbiamo in famiglia una fotografia che ci ritrae con nonno Enrico in paese- ha spiegato. So che soggiornava all’albergo del Picc ma non conosco i motivi che lo spinsero ad arrivare qui”. Dell’albergo nessuno ha ricordi (in paese non vi sono ormai più tracce) e cercare di ricostruire dopo 90 anni senza i testimoni, diventa pressoché impossibile. E’ probabile che Enrico si sia spinto, ormai anziano, nel verde paese per respirare un po’ di aria di montagna. Il fatto è che il luogo piacque al punto che anche i suoi discendenti continuarono a frequentarlo e decisero di sceglierlo come luogo di vacanza e di residenza. La passione per la danza che Enrico ereditò dai genitori venne trasmessa solo ad un figlio, Grazioso, che non riuscì ad ottenere i risultati del padre mettendo così la parola fine a questa espressione artistica della famiglia. Gli ospiti australiani con Paolo Gromme, con il vice sindaco Davide Casalino, Elena Cecchetti e i figli, si sono spinti all’interno del paese per visitare il museo di Storia Quarnese che, come detto, esiste grazie anche al nipote Giorgio, medico cardiologo scomparso nel 2010 e seppellito nel piccolo cimitero. Qui hanno apprezzato, guidati dall’attuale presidente Gianni De Bernardi, la manifattura degli strumenti a fiato realizzati in paese ( da qui il nome "paese della musica"). Un’altra arte, la musica, che, come la danza, unisce tutti i popoli. (L.P.)