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GRAVELLONA TOCE- 22-07-2017- Sono ripresi sotto la direzione del professore e archeologo Paolo De Vingo, dell’università degli studi di Torino, le indagini sui resti del castello del Motto. Per il secondo anno consecutivo, proseguono le attività di scavo su una parte del castello medioevale che, ancora oggi, a detta degli esperti e studiosi di archeologia, permangono dubbi e interrogativi, dovuti ai pochi documenti e materiali ritrovati, circa la sua origine e costruzione. De Vingo, che cura l’attività degli scavi e si avvale della collaborazione di una decina di laureandi in archeologia, ha lo scopo di far luce su una parte dell’area del Castrum. “Sulle indagini di scavo c’è molto riserbo -afferma il sindaco Gianni Morandi- perché si è ancora in un primo ambito di studio e per i pochi reperti ritrovati. Ancora oggi si conosce poco sulle origini di costruzione e le funzioni per cui era stato realizzato il castello del Motto”. Il progetto di scavo e di indagine sul castello gravellonese, sono iniziati due anni fa, su interessamento della Soprintendenza ai beni archeologici del Piemonte, nella persona di Francesca Garanzini e poi affidati al professor De Vingo, dell’università degli studi di Torino. L’interesse della soprintendenza ai beni archeologici per la città di Gravellona Toce, si è accesa nell’anno del centenario di costituzione del comune, a partire dalla presenza del Castello del Motto e successivamente, durante i lavori di conservazione e restauro della chiesa parrocchiale e della torre campanaria. Senza peraltro dimenticare l’importante scoperta della necropoli gallica romana a Pedemonte, da parte di Felice Pattaroni. Da alcune settimane, su iniziativa della parrocchia e di un gruppo di gravellonesi, molti dei quali professionisti e appassionati della storia e dell’arte della città, hanno costituito un Comitato nell’intento di raccogliere fondi, risorse economiche, da destinare ai lavori di conservazione e restauro degli affreschi e della millenaria chiesetta di San Maurizio che, a detta degli studiosi, è l’edificio più importante e antico di Gravellona Toce. L’Amministrazione comunale, visto l’interesse della Soprintendenza regionale agli edifici archeologi della città, intende riqualificare i locali dell’ex museo, con il contributo di 48 mila euro donato dalla Fondazione San Paolo, realizzerà alcune teche espositive dei reperti ritrovati e ora in possesso della soprintendenza a Torino. “Ci siamo incontrati nei giorni scorsi -ha riferito Morandi-, con l’università di Torino e la Soprintendenza per riportare a Gravellona Toce, alcuni dei reperti ritrovati. Il nostro intento, grazie al contributo dato dalla Fondazione di San Paolo -conclude il sindaco- è di ristrutturare i locali nell’ex museo allestire alcune teche espositive dei reperti ritrovati, dove si potranno anche tenere dei laboratori con le scuole che trattano i temi sulla storia e l’archeologia del territorio”. (G.P.C.)

 

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