OMEGNA-23-05-2017- Compie 35 anni il premio letterario “Della Resistenza” Città di Omegna e li celebrerà sabato 27 maggio alle 18, presso il Forum,nell’auditorium “Teresio Piazza”. Questo importante riconoscimento cittadino segnala un’opera di narrativa, poesia o saggistica, di recente pubblicazione in Italia, che, coniugando valori letterari e impegno civile, abbia dato risalto a una delle questioni fondamentali del nostro tempo. L’edizione 2017 se l’aggiudica Alberto Melloni per “la direzione di tutte le opere di don Lorenzo Milani”, opera curata in collaborazione con Federico Ruozzi, Anna Canfora, Sergio Tanzarella, Valentina Oldano, una straordinaria impresa culturale ed editoriale, appena pubblicata nella prestigiosa collana dei “Meridiani Mondadori”, a cinquant’anni dalla morte del priore di Barbiana, l’autore celeberrimo della “Lettera a una professoressa”. La vincita di Melloni è stata decretata dalla Giuria, composta da Alba Andreini, Michele Beltrami, Giovanni Cerutti, Davide Longo, Giuseppe Lupo, Laura Pariani Oreste Pivetta, (presidente) Bruno Quaranta. Il riconoscimento cusiano va non solo a Melloni ma ad una impresa collettiva di grande valore, che consente di tornare con la forza dei documenti (talvolta inediti) a vicende tanto importanti nella storia politica e sociale del nostro Paese. Alberto Melloni è ordinario di Storia del cristianesimo nell’Università di Modena-Reggio Emilia, titolare della Cattedra Unesco sul pluralismo religioso e la pace dell’Università di Bologna, dirige la Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna. Tra i suoi libri più recenti c’è “Il giubileo. Una storia”, “Tutto e niente. I cristiani d'Italia alla prova della storia”, “Quel che resta di Dio. Un discorso storico sulle forme della vita cristiana”, “Giuseppe Dossetti. Un itinerario spirituale”, “Chiesa madre, chiesa matrigna”, “L’inizio di Papa Ratzinger”. Nelle sezione Premio Omegna Giovani è stata individuata Simona Vinci, che con il libro “La prima verità” edito da Einaudi, conquista il titolo assegnato da una giuria di ragazzi degli Istituti di Istruzione Superiore di Omegna. Il libro di Vinci parla di una giovane donna la quale va alla ricerca del misterioso passato dei reclusi di un enorme lager in un’isola greca dove il regime dei colonnelli confinò insieme folli, poeti e oppositori politici. I ragazzi premiano Simona Vinci perché il concetto di resistenza si è ampliato: resistere oggi significa anche affrontare verità scomode, faticose d’accettare e difficili da raccontare che rischiano di essere dimenticate. La Vinci è nata a Milano il 6 marzo 1970 e vive a Budrio, in provincia di Bologna. L’esordio letterario di Simona risale al 1997, con il romanzo “Dei bambini non si sa niente”, edito da Einaudi nella collana Stile libero; il libro, vincitore nel 2000 del Premio Elsa Morante opera prima, fa ottenere alla scrittrice un grande successo di pubblico e di critica, suscitando anche scandalo e polemiche per il tema trattato. Arriva in finale di numerosi Premi nazionali. Simona Vinci collabora con vari quotidiani e ha lavorato per la televisione e per la radio. I suoi libri sono tradotti e pubblicati in quindici paesi.