OMEGNA-22-05-2017- La visita ad Omegna, nel pomeriggio di oggi,
è stata una duplice occasione per l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta. Dopo aver presenziato nell’aula magna della sede generale dell’Asl Vco alla presentazione del servizio di Radiologia a domicilio, per la prima volta, come lo stesso ha affermato, ha potuto visitare tutti reparti dell’ospedale, accompagnato da Mauro Carducci, direttore generale del Coq (Centro ortopedico di quadrante) e da Claudio Trotti, direttore delle professioni sanitarie Coq e dal direttore generale dell'Asl Vco Giovanni Caruso. “ Sono vento qui un paio di anni fa ma non avevo avuto tempo di effettuare una visita approfondita. C’è una qualità nella struttura mista pubblico privata davvero positiva. In merito alla stabilizzazione del Coq posso dire che i tempi non sono lunghi. Abbiamo il parere favorevole della Regione Piemonte, stiamo aspettando un atto dei Vigili del fuoco. Non appena l’avremo procederemo con l’atto di deliberazione”. La struttura omegnese resterà sempre funzionante a prescindere dalla realizzazione dell’ospedale unico che come ha precisato Saitta “nasce per rispondere alle esigenze di Verbania e Domodossola”. Attualmente lo stato dell’arte attende il compimento di alcuni passaggi: “ E’ stato approvato lo studio di fattibilità economico finanziario e di organizzazione- ha spiegato Saitta. Tutta la documentazione è stata inviata al ministero della salute per avere una valutazione. Devo dire- ha poi aggiunto- che questo processo è in coerenza con l’impegno assunto da Aldo Reschigna che indica il 2018 come anno conclusivo dell’iter di parte legale burocratica per la costituzione della società che realizzerà l’opera. Siamo quindi a buon punto”. Nessuna chiusura annunciata di altri presidi, tanto meno quello del punto nascite di Domodossola, come lo stesso Saitta ha ricordato: “ Nessuno vuole chiudere il punto nascite di Domodossola. Ciò che esiste non si chiude, non vi è l’intenzione. Abbiamo necessità di fare in fretta l’ospedale nuovo proprio per dare una risposta più completa. Ritengo che chi rallenta la sua realizzazione, rallenta anche le scelte fatte sino ad ora. Chi è critico da giudizi negative che si riflettono sull’opinione pubblica. Ritengo che gli amministratori pubblici dovrebbero stare più attenti si questo fronte e occuparsi maggiormente di ciò che gli compete e lasciare a chi ha le competenze di occuparsi di sanità”. Restando in ambito di realizzazione di progetti Saitta ha speso più volte vivi apprezzamenti nei confronti del progetto delle “Casa della Salute” che vedono in elenco anche Omegna (oltre a Crevoladossola, Verbania e Cannobio). “ In questi anni in questo territorio è cresciuta la cultura della territorialità e mi fa molto piacere. Devo dire che rispetto ad altre aree qui si galoppa. Tutti i progetti concordati con il piano di assistenza territoriale per le Case della salute sono stati approvati dall’assemblea dei sindaci. Confermo che sono stati finanziate sia le nuove realizzazioni sia i potenziamenti di realtà già esistenti. Cannobio è un esempio in ambito di “Case della Salute”: posso dire che abbiamo avuto una forte disponibilità da parte dei medici che hanno compreso i vantaggi del lavorare insieme; un vantaggio di cui beneficiano i pazienti che trovano un approccio più famigliare e il pronto soccorso che evita intasamenti”. E restando in ambito di pronto soccorso, relativamente all’apertura H24 del punto di primo intervento di Omegna, il direttore generale dell’Asl Vco Giovanni Caruso, ha precisato: “ Abbiamo monitorato dal giugno del 2016, periodo in cui è iniziata la chiusura notturna del punto di primo intervento, la presenza di 1,4 casi ogni ora. In sostanza si riceveno 3 persone ogni ora con codice bianco o verde. A volte è giallo ma vengono dirottati sugli ospedali di Verbania o Borgomanero. Ovviamente le persone non possono decidere il codice e di conseguenza si recano a Omegna. Crediamo- ha poi concluso- che in questo momento vada bene così”. (l.p.)