SIENA – 03-04- 2017 – C’era anche Samuel Piana, professionista legato alle realtà museali del territorio Cusiano alla terza edizione di “Musei Emotivi”, un corso di formazione di caratura nazionale a numero chiuso, svoltosi dal 30 marzo al 1 aprile scorso. Saper analizzare e trasferire i tanti significati presenti in una collezione o in un museo non è mai facile ed oggi con i nuovi media paradossalmente diventa ancora più difficile poiché oltre al passaggio di sapere è necessario convogliare anche il giusto mix di emozioni. Questo l’ obiettivo generale, di “Musei Emotivi” a Siena, presso l’Accademia dei Fisiocritici. All’intensa tre giorni ha partecipato anche il giovane Samuel, libero professionista e da sempre legato alle realtà museali del territorio, in particolare all’Ecomuseo del lago d’Orta e Mottarone. Durante la tre giorni che ha visto momenti di lezioni frontali, laboratori e visite guidate semistrutturate ai musei della città, si sono approfonditi in particolare due temi: come rendere accessibile a livello emozionale le esposizioni museali, dove spesso è ancora troppo centrale l’oggetto a cui è demandato il compito di trasmettere, con evidenti difficoltà, tutto il contesto in cui era immerso e come legare ciò che viene raccontato in museo con il territorio in una sorta di scambio osmotico tra i due mondi. «Analizzando più in profondità e concentrandosi a livello locale, dove sono presenti sistemi museali diffusi caratterizzati spesso da allestimenti etnografici- afferma Piana- credo che ciò che sia più urgente è riuscire a fare una forte azione di storytelling, aiutati dai nuovi media, dove il punto di contatto sia approfondire ciò che l’oggetto rappresenta trasferendo la cultura immateriale ed i saperi che si celano dietro ad esso dando nuove opportunità di lettura al pubblico, questo, almeno, sembra essere la sfida da vincere lanciate dal pubblico alle istituzioni museali».