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RAMATE- 16.03.2017- Pubblico molto attento e motivato quello che ha partecipato ieri, mercoledì 15 marzo, alla serata intitolata “Quando un defibrillatore o un massaggio cardiaco possono salvare una vita”, promossa dal Bici Club Omegna e da Sergio Viganò, primario del reparto di Radiologia dell’ospedale di Omegna (Coq), presso il Circolo Arci di Ramate, frazione di Casale Corte Cerro. La chiamata del 118, il massaggio cardiaco, l’uso del defibrillatore, sono i passaggi chiave per salvare una vita a una persona colpita da arresto cardiaco e, dicono gli esperti, nell’85% dei casi si riesce a salvare il soggetto. Il defibrillatore, ovvero la “scossa” benevola che può rimettere in funzione l’importante muscolo, è effettivamente il toccasana in queste situazioni. Da qui la campagna promozionale portata avanti sull’intero territorio nazionale per la sua diffusione, così come prevede il “decreto Balduzzi”, presentato nel 2012 e la cui quarta proroga va in scadenza a luglio di quest’anno. Per i ciclisti, almeno quando si muovono a piccoli gruppi, è difficile pensare di avere appresso questo strumento. Ma, sapere che in vari punti dei loro soliti percorsi vi sono diversi defibrillatori (Dae) pronti per il fabbisogno, che molte pattuglie di carabinieri, polizia stradale, vigili del fuoco ne hanno uno a bordo, è un modo come un altro per sentirsi più sicuri. Così come potrebbe essere, in caso di gare o altre manifestazioni ciclistiche di gruppo, sapere che l’auto della giuria ne ha uno a bordo. In ogni caso con la garanzia di avere sempre delle persone in grado di utilizzarlo. Di pari importanza è il massaggio cardiaco, in attesa dell’arrivo di ambulanza e personale medico. Ma “Se provoco una frattura costale all’infartuato? Se..”. A queste domande ha risposto il medico Giorgio Di Domenico, responsabile scientifico corsi rianimazione e Dae intervenuto alla serata con le infermiere professionali Laura Irico, coordinatrice corsi defibrillatori e la collega Maura Barsiola. L’articolo 54 del Codice Penale recita: «Stato di necessità. Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.» Per queste ragioni, in vista della normativa che entrerà a regime dal prossimo mese di luglio e che interesserà tutte le società ciclistiche (e non solo), verranno proposti dei corsi di preparazione in massaggio cardiaco, uso del Dae e altro,  presso l’ospedale “Castelli” di Verbania, della durata di 4 ore  con gruppi minimi di sei persone, secondo giorni e orari prestabiliti. Chiunque fosse interessato a conoscere orari e modalità può scrivere a Sergio Viganò email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . (l.p.) 

 

 

 

 

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