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NOVARA- 15.02.2017- Tutto il mondo del giornalismo novarese e del Vco è in lutto per la scomparsa di Paolo Viviani, 53 anni. Storico cronista del “Corriere di Novara”- giornale cardine della città che divenne trisettimanale poco più di dieci anni fa- da ben 34 anni, ha raccontato le vicende della provincia novarese prima, e della città di Novara poi, spaziando in svariati ambiti. Grande la sua attenzione anche nei confronti del Vco (ex provincia di Novara) dove aveva operato in redazioni decentrate sino all’avvento di internet che ne giustificò la chiusura portandolo a sedere nuovamente nella redazione novarese. Tanti i giovani delle due provincie che si sono accostati al mondo del giornalismo formandosi grazie alla sua competenza e professionalità. Paolo non ammetteva approssimazioni nella raccolta delle informazioni; insegnava ai collaboratori a scrivere riportando i fatti senza mai “gridare” la notizia, a non copiare il lavoro scritto da altri ma ad attingere quanto serviva per cucire un articolo che fosse farina del proprio sacco, invitandoli sempre a sfogliare e leggere le pagine del Corriere di Novara da cui si poteva imparare molto. Dallo scorso agosto aveva saputo di essere malato ma non ha mai smesso di combattere anche se poi, purtroppo, il male ha vinto su lui. Ha sempre aggiornato il suo profilo facebook scrivendo sul decorso della malattia per informare amici e chi lo seguiva congedandosi con un ultimo post. Tre frasi, scritte di suo pugno il 31 gennaio, hanno il sapore della dedica ma anche del monito per chi, come fece lui, fa del giornalismo la propria ragione di vita: “Arare la mente, pettinare i ricordi, razionalizzare i pensieri. Il resto lo fa il cuore”. Viviani lascia nel dolore la moglie Lalla Negri e i due figli, Lucrezia ed Eugenio. I suoi funerali si svolgeranno domani alle 15 alla chiesa parrocchiale di Cerano, dove risiedeva. (A.P. e L. P.) 

 

 

 

 

 

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