OMEGNA- 20.10.2016- Se l’aumento di stipendio non si può negare ad un dirigente dell’Asl, che almeno lo utilizzi per un fondo di solidarietà. Questa la richiesta espressa dai componenti dell’associazione “Omegna si cambia” e comunicata oggi agli organi di stampa, relativa alla notizia riportata pochi giorni fa, relative all’ aumento di stipendio dei direttori generali delle Asl da parte della Regione Piemonte. “Le argomentazioni portate dall'assessore regionale alla Sanità per giustificare questa interessante operazione, sono piuttosto precise e si possono riassumere con “il tentativo di evitare lo «scippo» da parte di strutture pubbliche e private, in altre regioni, sulla base di offerte economiche più vantaggiose e quindi allettanti -si legge nel comunicato emesso da “Omegna si cambia” che ricorda quanto “le citate strutture private, il più delle volte siano le stesse che godono di importanti e generosi convenzionamenti con il pubblico a cui non sempre corrispondono prestazioni di servizio di qualità e, in taluni casi, neppure dignitose e rispettose delle persone. E questo non già a causa degli addetti ai lavori, spesso sotto-organico e costretti a fare veri e propri salti mortali”. Il sindacato infermieri (Nursind) si è domandato come non si possa provare almeno “...un pizzico di imbarazzo nel giustificare un aumento significativo di stipendio per i manager, a fronte di un blocco dei contratti di tutti gli operatori sanitari che dura da ormai da sette anni...costretti a lavorare in condizioni precarie, che giornalmente vedono ledere i propri diritti per consentire ai nostri servizi di poter funzionare...”. La corretta, seria e responsabile gestione della propria attività manageriale e quindi anche della gestione dei bilanci, dovrebbe far parte naturalmente dei propri compiti e invece, queste cose vengono interpretate come degli obiettivi straordinari che, se raggiunti a prescindere dalle modalità, comportano per loro premi e riconoscimenti. “Al direttore generale dell'Asl Vco andranno 128 mila euro all'anno invece degli attuali 120 mila e c'è da scommetterci che alla fine dell'anno gli verranno riconosciuti anche gli incentivi per il raggiungimento di alcuni traguardi che passano attraverso diverse azioni come ad esempio la chiusura di 12 ore del Pronto Soccorso di Omegna, con tutti i disagi del caso (per gli altri!)”. L’associazione si rende conto che chiedere al direttore generale di rinunciare all'aumento del suo stipendio non sia possibile “perché i cosiddetti “diritti acquisiti” non si toccano”. Quindi, aggiungono, “poiché i suoi obiettivi sono legati ai sacrifici chiesti e imposti ai cittadini e agli operatori del settore, chiediamo che dia un segnale importante, devolvendo l'aumento previsto e il premio che riscuoterà, a fine anno, all'istituzione di un fondo speciale di solidarietà, finalizzato a sostenere serie, concrete e responsabili azioni e iniziative legate al sostegno di quei servizi sanitari locali che più sono affanno. Sarebbe un bel segnale di attenzione e di cambiamento. Perché ormai i cittadini faticano a capire come i sacrifici di tanti, si trasformino sempre nei privilegi di pochi”.