GRAVELLONA T. – 03.06.2016 – Utilizzavano “teste di legno”
per amministrare un gruppo societario evadendo il fisco. Per non aver versato circa 5,5 milioni di euro nell’anno fiscale 2009 a una famiglia di imprenditori cusiani sono state sequestrate – su disposizione del gip del tribunale di Verbania – quote societarie e parte di un centro commerciale di Gravellona Toce.
L’inchiesta nasce da un controllo della Finanza di Roma, che partendo da una società della capitale scopre collegamenti con società del Vco. il fascicolo viene trasmesso al sostituto procuratore verbanese Fabrizio Argentieri, che grazie alle Fiamme Gialle ricostruisce la vicenda, risalendo a una coppia di anziani coniugi del Lago d’Orta a capo di una serie di società con sede a Roma e Milano. I due erano i veri amministratori ma i ruoli di responsabilità e gli incarichi erano formalmente affidati a altre persone, cosiddette “teste di legno”, una delle quali addirittura in cura in un centro di igiene mentale. Una società del gruppo, fortemente indebitata con lo Stato, a un certo punto aveva tentato di trasferire la sede all’estero per aggirare i controlli delle autorità. Alla cifra di 5.566.809,75 di euro evasi le Fiamme Gialle sono arrivate esaminando conti correnti, documenti contabili e il materiale sequestrato. Questa analisi ha ricostruito il percorso del denaro, che dall’Italia è passato in Lussemburgo per poi rientrare nella disponibilità della coppia mediante società olandesi i cui titolari sono la donna e la figlia.