SAN MAURIZIO D’OPAGLIO - 10-8-2024 -- La Fondazione Cavaliere del Lavoro Alberto Giacomini annuncia che all’interno del parco di Villa Adua a San Maurizio d’Opaglio ha iniziato a prendere forma quello che è stato definito ‘L’Anfiteatro delle rose del lago’.
Il progetto, che prevede 225 posti su tre spicchi circolari intagliati nel verde del prato realizzato con erba festuca, è firmato da Michael Marriott, esperto mondiale di rose e paesaggista di fama internazionale.
‘L’Anfiteatro delle rose del lago’ è un rettangolo di prato che misura 15 metri per 22 che Marriott ha impreziosito contornandolo con una serie di aiuole di forma triangolare che riprendono le geometrie dei tetti di Villa Adua, che fu progettata nel 1954 dall’architetto Gino Bozzetti.
La parte formale del palcoscenico ideato da Marriott è costituita da 324 rosai, lungo il perimetro dell’Anfiteatro ci sono 638 rosai di rose David Austin e tra le rose presenti ne spiccano alcune molto antiche.
“Quello San Maurizio d’Opaglio è l’unico progetto fino ad ora realizzato in Italia da Marriott -specifica Andrea Giacomini, presidente della Fondazione Cavaliere del Lavoro-. Attualmente al mondo esistono solo altri due ‘Anfiteatri di rose’: uno si trova a Portland, negli Stati Uniti, e l’altro si trova in Bulgaria ed è situato nel Damascena Ethnographc Complex. Quello di Villa Adua sarà completato nel 2025 e ospiterà rappresentazioni teatrali di poesia, di musica classica e leggera, eventi cinematografici e convegni sulla sostenibilità e il paesaggio.”
L’accesso all’anfiteatro e ai tre spicchi fino al palcoscenico naturale avviene tramite una scala progettata appositamente dall’arch. Giancarlo Primatesta; questa scala, che si muove a scendere in una serie di armoniose e delicate curve che ricordano una stringa di DNA, è composta di gradini realizzati nei tre colori del serizzo delle cave locali e il passaggio da un colore all’altro rappresenta idealmente l’evoluzione della famiglia Giacomini.
“Sono onorato che Michael Marriott e Giancarlo Primatesta abbiano colto e rappresentato così egregiamente quello che per me doveva essere una discesa tra le carezze dei ricordi, degli affetti, dei sacrifici e del futuro, sia dei miei genitori che della mia famiglia di ora", conclude Andrea Giacomini.-
r.a.