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GOZZANO – 13-02-2024 -- È tornato lunedì sera a Gozzano il “Pranzo dei Morti” una vecchissima tradizione della cittadina cusiana le cui origini si perdono nella notte dei tempi e che non si teneva più dal Carnevale 1915. Una faida tra famiglie locali, tra Seicento e Settecento che aveva provocato scontri armati e morti era stata finalmente risolta grazie all’intervento del castellano di Gozzano, rappresentante sul territorio del signore della Riviera, il Vescovo di Novara, e, per ricordare i caduti di entrambe le famiglie e suggellare la riconciliazione dei vivi era stato organizzato questo pranzo conviviale. Una seconda teoria parla, sempre negli stessi anni, di famiglie troppo povere per far dire delle messe di suffragio per i propri morti e di volontari che raccoglievano offerte per poterle celebrare, a cui, per ringraziamento a Carnevale veniva offerto un pranzo. Forse vere entrambe queste due spiegazioni erano alla fine confluite in un unico banchetto, che solitamente si teneva il lunedì precedente il sabato grasso, diventato elitario, organizzato da un apposito comitato che invitava solo membri del comune, laureati, impiegati, membri della magistratura, e persone insignite di ordini cavallereschi.

L’edizione 2024, tornata dopo 109 anni presso il Ristorante “Valsesiana” di Gozzano è tornata popolare e ha visto la presenza di circa 80 commensali, con un menù legato ai carnevali di una volta, frittata rognosa accompagnata dal salamino, patate bollite con cotechino e fidighina, fagioli con le cotiche, chiacchere e moscato. Durante la serata è stato presentato il libro del nostro collaboratore Francesco Beltrami “Vecchia storie di Carnevale a Gozzano” dedicato ai carnevali del primo quarto dello scorso secolo nella cittadina cusiana e nei dintorni. Organizzata dall’appassionatissimo cultore della tradizione e delle feste popolari Alessandro Testori, coadiuvato dalla Pro Loco di Gozzano la serata ha riscosso un enorme successo, con le prenotazioni interrotte quasi due settimane prima dell’evento, che se gli spazi a disposizione fossero stati più grandi avrebbero potuto raggiungere tranquillamente il numero di 200.

 

Nella foto di copertina: da sinistra Francesco Beltrami, Andrea Avvignano (Pro Loco) e Alessandro Testori (organizzatore)

 

 

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