CESARA - 11-8-2023 -- Fare di Cesara un laboratorio di inclusione, un luogo dove i buoni propositi non restino parole, ma si concretizzino nel lavoro, e nella convivenza. L'obiettivo del parroco don Renato Sacco è questo, in linea con la sua azione pastorale, da sempre, oggi ancora di più che il suo paese ospita decine di migranti. Le nuove massicce ondate migratorie che hanno portato in Italia da inizio anno 93mila immigrati, hanno richiesto da parte di tutte le province la disponibilità all'ospitalità. Nella frazione Colma di Cesara, nella ex colonia della Fondazione Martinetti la cooperativa "Lavoriamo Insieme" gestisce il Cas che in queste settimane ha visto aumentare notevolmente il numero di ospiti, passati dai 35 di luglio ai 75 di giovedì. Un partecipato incontro nella giornata di ieri, ha visto il vice prefetto Giorgio Orrù con sindaco e vicesindaco Gian Carlo Ricca e Antonella Perolini parlare con la gente di Cesara, preoccupata più che altro per come viene gestita la struttura e per problemi di sicurezza che potrebbero essere connessi all'affollamento repentino. Tra le richieste quella di più mediatori culturali affinché le regole possano essere comprese e accolte dai migranti che non parlano italiano, da parte del vice prefetto c'è l'impegno a rafforzare i controlli di polizia e carabinieri. Da parte del territorio, intanto, alcune offerte di lavoro rivolte ai giovani migranti, in risposta alla proposta di don Renato di rendere il piccolo centro del Cusio un paese inclusivo.