LAGO D’ORTA - 06-08-2023 -- Torna sul lago d’Orta la mostra diffusa SOS Humanity che, realizzata per la prima volta nel 2022 grazie alla Fondazione Cavaliere del Lavoro Alberto Giacomini, viene riproposta con le opere dello scorso anno che hanno dato significato e contenuto a quelli che sono i principi di tutela ambientale e di speranza che sono i capisaldi della Fondazione.
Un’anteprima della mostra, visibile già ora mentre vengono posizionate tutte le opere, è rappresentata dalle istallazioni artistiche monumentali dell'artista di origine albanese Helidon Xhixha.
L’opera “Iceberg”, esposta alla Biennale di Venezia del 2018, è ancorata davanti alla spiaggia di Prarolo nel Comune di San Maurizio d’Opaglio e si trasforma in uno specchio che riflette sia il paesaggio circostante sia l’acqua del lago, integrandosi, perdendosi e diventando quasi invisibile e impalpabile.
Di fronte alle acque dell’Hotel San Rocco a Orta San Giulio spicca “The Twin Bottles”, opera del 2019 che è stata sul Canal Grande a Venezia e sul lago di Lugano e che è stata ideata come denuncia sull’inquinamento delle plastiche nell’acqua.
Il piazzale del Santuario della Madonna del Sasso, il balcone più bello affacciato sul lago d’Orta, un luogo ricco di significato sia dal punto di vista paesaggistico sia dal punto di vista religioso, ospita l’opera “La Famiglia” che è formata dal papà, dalla mamma e dal figlio che insieme corrono gioiosi verso il futuro; le sagome sono aperte nel vuoto e si riempiono della vista della chiesa da una parte e del verde del paesaggio dall’altra.
Al Sacro Monte d’Orta sono tre le opere installate: “L’Infinito” è diviso in più moduli e si trova sul grande piazzale Fratello Sole e Sorella Luna, la “Porta di Luce” si trova davanti alla prima cappella e non è mai stata esposta prima al pubblico e “Molecole” che si trova lungo la salita al santuario di san Nicolao.
Sull’isola di San Giulio si può ammirare “Ordine e Caos”, già esposta ai Giardini di Boboli a Firenze, che va a richiamare da una parte l’ordine, legato alla vocazione religiosa del luogo, e dall’altra il caos del mondo esterno.
A Pella ci sono tre opere: la “Sirena”, che si trova sulla foce del torrente Pellino, rappresenta il ritorno alla fantasia, al sognare, all’essere bambini, “Scalpello d’Acciaio”, che si trova sul lungo lago in piazza Motta, richiama il lavoro degli scalpellini e rappresenta l’essenza dell’economia di un tempo con i suoi valori genuini e i suoi sacrifici, e infine “Fiamma” che spicca nella piazzetta della frazione Ronco e rappresenta la dignità dei nostri piccoli borghi.
La mostra SOS Humanity, espressione di una richiesta di aiuto lanciata all’umanità e per l’umanità, e anche spiraglio di speranza per un futuro migliore, continua ad offrire occasioni di riflessione e l’impegno della Fondazione Cavaliere del Lavoro Alberto Giacomini è quello di toccare anche altri Comuni e le frazioni piccole e meno conosciute.